Nel corso del 2022 abbiamo esteso a livello europeo il brevetto PROCESSO PER LA PRODUZIONE DI ARTICOLI DI PET e rPET PER INIEZIONE E ARTICOLI OTTENUTI TRAMITE DETTO PROCESSO volto a tutelare l’invenzione di un processo in grado di rendere economicamente sostenibile e tecnicamente performante, nello stampaggio ad iniezione, l’utilizzo del PET recuperato dalle bottiglie.
Così facendo, riteniamo di avere dato al PET (e di conseguenza all’rPET) una valenza sia in termini economici che in termini tecnico/meccanici/estetici che lo abbia accreditato come materiale meritevole di considerazione nelle produzioni di beni durevoli… cosa che fino ad ora non era.
Il PET (sia vergine che riciclato, nel qual caso chiamato rPET) può esistere in forma AMORFA oppure SEMI-CRISTLLINA. Questa differenza nella struttura molecolare ne determina le caratteristiche di resistenza termica e resistenza meccanica (in maniera lineare opposta).
Per portare un manufatto dallo stato amorfo allo stato cristallino è necessario apportare energia (sotto forma di calore); questo può avvenire o durante il processo di stampaggio oppure successivamente (ad esempio inserendolo in un forno). Entrambe le opzioni comportano dei costi in quanto:
In passato vennero sviluppati processi in grado di velocizzare la transizione dallo stato amorfo a quello cristallino (Mitsubishi depositò ad esempio un brevetto già nel 1970) ma nessuno di questi rese il PET meritevole di considerazione come materiale da impiegare per lo stampaggio ad iniezione.
Oltre a questi limiti economici ci sono degli importanti impedimenti tecnici all’utilizzo del PET ad iniezione:
Tutte queste limitazioni hanno, fino ad ora, relegato l’impiego del PET alla realizzazione di packaging attraverso le tecnologie dello stiro-soffiaggio e della termoformatura.
Il brevetto da noi depositato consente: